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Quotazione in borsa delle PMI, 50 per cento di credito d’imposta sui costi di consulenza

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Quotazione in borsa delle PMI, 50 per cento di credito d’imposta sui costi di consulenza

Grazie alla Legge di Bilancio 2018 per la quotazione in borsa delle PMI è stata approvata una manovra che attua il credito d’imposta sul 50% dei costi di consulenza sostenuti per la quotazione in Borsa, fino al 31 dicembre 2020, con una misura di complessivi  80 milioni di euro nel triennio 2019-2021, per un importo massimo di 500.000 euro ad azienda.

I soggetti destinatari sono le PMI italiane secondo la definizione dell’Unione Europea che impone il rispetto dei seguenti parametri:

  • Unità Lavorative-anno comprese tra 10 e 250
  • fatturato annuo compreso tra 2 e 50 milioni di euro o totale annuo di Bilancio compreso tra 2 e 43 milioni di euro, valutando eventuali rapporti di controllo o collegamento societario.

I costi sostenuti per il processo di quotazione sono espressi in funzione della struttura, dimensione e della complessità aziendale, e vanno ad includere tutte le consulenze specifiche necessarie per valutare la fattibilità.

Alle PMI che iniziano una procedura di ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione nell’ambito dell’Unione Europea, sarà dunque riconosciuto un credito d’imposta fino ad un importo massimo nella misura di 500.000 euro, o comunque il 50 per cento dei costi di consulenza sostenuti fino al 31 dicembre 2020, per l’approdo sui mercati.
Il credito d’imposta sarà utilizzabile nel limite complessivo di 20 milioni di euro per il 2019 e 30 milioni di euro per gli anni 2020 e 2021, esclusivamente in compensazione, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata ottenuta la quotazione.