Il 27 febbraio presso la sede Istat, il Presidente Giorgio Alleva, insieme al Direttore generale per la politica industriale del Mise Stefano Firpo e al Direttore del dipartimento per la produzione statistica di Istat Roberto Monducci, ha presentato la prima indagine a livello nazionale sul panorama delle startup innovative in Italia.
Il questionario ha visto la partecipazione di 2.250 imprese, il 44% delle 5.150 startup innovative iscritte nella sezione dedicata del registro delle imprese alla data di riferimento per la rilevazione (31 dicembre 2015).
Il questionario comprendeva 42 domande ed è stato suddiviso in quattro sezioni tematiche:
– capitale umano
– l’accesso alla finanza
– strategie di innovazione
– policy a supporto delle startup innovative
Un dato interessante rivela che che quasi il 73% dei soci operativi ha conseguito almeno una laurea e non è alla prima esperienza professionale.
Buona parte delle startup ha utilizzato in sede di avvio esclusivamente le risorse dei soci fondatori e solo una minima parte ha iniziato ad utilizzare il credito bancario solo in fase di maturazione anagrafica e aumento di fatturato; solo l’8,2% ha ricevuto, in fase di costituzione, finanziamenti in equity da società di venture capital, business angel o altre imprese.
Il 79% delle startup sostiene costi per attività di R&S, ma solo una minima parte di queste utilizza strumenti per la protezione della proprietà intellettuale.
Nella quarta sezione si evidenzia che gli strumenti più noti agli startupper sono l’esonero dai diritti camerali e imposte di bollo applicati al momento dell’iscrizione al Registro delle Imprese, e l’accesso semplificato e gratuito al Fondo di Garanzia per le Pmi – anche se quasi 1 su 5 dichiara di non conoscere le modalità per accedervi. Altre misure ben note sono il credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, gli incentivi fiscali per gli investimenti in capitale di rischio, e la maggiore flessibilità prevista per le assunzioni a tempo determinato. Una misura per cui invece molti imprenditori dichiarano scarso interesse è la possibilità di avviare campagne di equity crowdfunding.
Qui potete trovare l’ebook completo a cura di ISTAT, oppure a cura del Ministero dello Sviluppo una Sintesi degli elementi salienti del rapporto.