Il Decreto Crescita convertito recentemente in legge apre nuove frontiere per le imprese del Sud. Parliamo infatti di un incentivo fiscale che agevolerà le aggregazioni tramite operazioni di fusione, scissione o anche conferimento d’azienda o di rami d’azienda, permettendo di trasformare le imposte anticipate in crediti d’imposta.
La disposizione non è immediatamente efficace, poiché dovrà passare al vaglio della Commissione Europea. Ma per quel che riguarda il funzionamento di questo incentivo fiscale, gli importi non ancora dedotti risultanti da situazioni patrimoniali approvate ai fini dell’aggregazione saranno trasformati in crediti d’imposta, per un ammontare non superiore a 500 milioni di euro per ogni soggetto. Da qui al 2033 sono stati stanziati oltre 600 milioni di euro di fondi.
Le società interessate devono avere sede legale tra Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna alla data del 1° gennaio, e devono rispettare la condizione di non trovarsi accertato uno stato di dissesto, rischio di dissesto oppure uno stato di insolvenza. L’incentivo non spetterà alle società che sono tra loro legate da rapporti di controllo e alle società controllate, anche indirettamente, dallo stesso soggetto. Sarà inoltre possibile ottenere l’incentivo una sola volta.
Per quanto concerne il funzionamento, le imposte anticipate saranno trasformate in crediti d’imposta a decorrere dalla data di approvazione del primo bilancio della società risultante. La trasformazione avverrà nella misura del 25 per cento delle attività per imposte anticipate iscritte nel primo bilancio, mentre la restante parte del 75 per cento sarà trasformata in quote uguali nei tre esercizi successivi.