
Spesso si parla genericamente di “startup innovative”, ma è doveroso precisare che è opportuno distinguere tra “startup innovativa” e “PMI innovativa” all’interno della legislazione italiana.
I requisiti affinchè un’impresa possa essere definita “startup innovativa” vengono dettati dal d.l. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito dalla l. 17 dicembre 2012 n. 221, successivamente aggiornato e modificato dal d.l. n. 76/2013 in vigore dal 28 giugno 2013 e dal d.l. n. 3/2015 convertito in l. n. 33/2015 in vigore dal 26/03/2015.
La startup innovativa
- E’ una società di capitali, anche in forma cooperativa
- Deve essere costituita da meno di 60 mesi
- Ha sede in Italia
- Non è stata costituita in seguito a scissione, fusione, cessione di ramo d’azienda
- Ha come oggetto sociale e attività prevalente lo sviluppo, la produzione e/o la commercializzazione di prodotti e/o servizi innovativi ad alto contenuto tecnologico
- Sostiene spese per ricerca e sviluppo per almeno il 15% del maggior valore tra costo e valore totale della produzione; oppure utilizza per oltre 1/3 dei dipendenti e collaboratori, personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o 2/3 che ha svolto attività di ricerca certificata o comunque in possesso di laurea magistrale ai sensi della l. 270/2004; oppure è titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale o software registrato
- Ha un totale del valore della produzione, come risultante dall’ultimo bilancio approvato, che non supera i 5 milioni di euro
- Non ha distribuito e non distribuisce utili
Le differenze con una PMI innovativa si evidenziano in questi aspetti:
- la PMI innovativa, a differenza della startup, non ha limiti temporali e anzi, dovendo avere almeno un bilancio certificato, per definizione non può essere neocostituita
- la PMI innovativa deve rientrare nei limiti dimensionali previsti per le PMI pertanto può avere un fatturato fino a 50 milioni di euro
- la PMI innovativa può distribuire gli utili
- la PMI innovativa non ha limitazioni nell’oggetto sociale
- la PMI, per essere definita “innovativa”, deve rispettare almeno due dei seguenti criteri: sostenere spese per ricerca e sviluppo per almeno il 3% del maggior valore tra costo e valore totale della produzione; oppure è titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale o software registrato; oppure utilizza per oltre 1/5 dei dipendenti e collaboratori, personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o 1/3 che ha svolto attività di ricerca certificata o comunque in possesso di laurea magistrale ai sensi della l. 270/2004
Risulta pertanto strategico, prima di procedere alla richiesta di eventuali contributi per startup innovative – quali ad esempio il bando Smart&Start di Invitalia, verificare puntualmente che tutti i requisiti necessari siano rispettati.