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Nel Piano Transizione 4.0 incentivi per chi investe in ricerca, sviluppo, innovazione e design

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Nel Piano Transizione 4.0 incentivi per chi investe in ricerca, sviluppo, innovazione e design

Nel pacchetto di incentivi proposti dal Mise e contenuti nel Piano Transizione 4.0 ci sono agevolazioni per le aziende che investono nell’ambito dell’innovazione, della sostenibilità ambientale e del design. Le risorse ammontano a 7 miliardi di euro e le misure si articolano in tre diversi filoni. Come detto, sarà attivato un credito di imposta per ricerca, sviluppo, innovazione e design, per investimenti in beni strumentali e per la formazione 4.0.

Il primo filone, quello relativo a ricerca e sviluppo, innovazione e design è accessibile a tutte le imprese residenti in Italia.
Nel caso di specifiche attività di ricerca e sviluppo, il credito di imposta è pari al 12 per cento delle spese agevolabili, per un limite massimo di 3 milioni di euro. A differenza dei precedenti crediti di imposta sulle stesse attività, il credito viene concesso sulla totalità delle spese e non sull’incremento rispetto al triennio 2012-2014.

Il credito di imposta per l’innovazione prevede a sua volta due diverse tipologie. Se le attività sono finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi produttivi nuovi o migliorati, è pari al 6 per cento delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro. Per quelle finalizzate al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o innovazione digitale, è più corposo e arriva al 10 per cento delle spese agevolabili nel limite massimo di 1.5 milioni di euro.

Nel campo del design e dell’ideazione estetica nei settori tessile, moda, calzaturiero e altri individuati con successivo decreto ministeriale, è pari al 6 per cento delle spese agevolabili sempre nel limite massimo di 1,5 milioni di euro.

L’agevolazione è fruibile solo in compensazione in tre quote annuali dello stesso importo a partire dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione.

E’ da precisare che le circolari attuative che chiariranno anche le modalità di comunicazione di tali crediti di imposta, devono ancora essere pubblicate.