
Con la legge di bilancio 2020 è stata estesa la platea dei potenziali beneficiari del cosiddetto Tax credit edicole. Il credito d’imposta riservato inizialmente alle edicole adesso viene allargato anche a quelle attività commerciali non esclusivamente rivolte alla vendita della stampa quotidiana e periodica. Anche se, come avviene nel caso di piccoli centri, questo non rappresenti l’unico punto di vendita.
A ciascun esercente il credito d’imposta spetta nel limite di 2.000 euro all’anno, entro i limiti del regime “de minimis” e in compensazione mediante F24. Considerato allora il regime di non esclusività, possono accedere all’agevolazione le seguenti tipologie di esercizi commerciali:
– le rivendite di generi di monopolio;
– le rivendite di carburanti e di oli minerali;
– i bar, inclusi gli esercizi posti nelle aree di servizio delle autostrade e nell’interno di stazioni ferroviarie, aeroportuali e marittime, ed esclusi altri punti di ristoro, ristoranti, rosticcerie e trattorie;
– le strutture di vendita medie e grandi, nonché i centri commerciali, con un limite minimo di superficie di vendita pari a 700 metri quadrati;
– gli esercizi adibiti prevalentemente alla vendita di libri e prodotti equiparati, con un limite minimo di superficie di 120 metri quadrati.